Giro l'angolo sovrappensiero
e nel buio del sottopassaggio
il candore di due occhi,
due piccole fiammelle tremule
che oscillano al passaggio della gente.
Accartocciato come un foglio da buttare,
hai un'aria cosi`stanca e sperduta,
mentre tieni quella mano leggermente aperta
in un gesto che non ti appartiene.

Me lo chiedo rapidamente,
mentre un vento gelido mi entra nel cuore.
E` una lama sferzante che buca la carne,
una bufera che raggela ogni cosa.
Piomba un silenzio,
che risuona di tanta umanita` messa a tacere
e che ora vibra con me,
nella lotta per un'unica risposta:
Baba Nam Kevalam
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