Ti è mai successo di sentirti
nel bel mezzo del deserto?
Il sole a picco sulla testa,
le labbra riarse da un sete che non si placa,
il passo stanco, affaticato dalla sabbia
che, pesante, intralcia il passo.
Intorno a te il vuoto.
Silenzio.
E un'impressionante distesa bianca
di dune che si susseguono all'infinito.
In questo spazio,
in cui nemmeno un anelito di voce riesce a riaffiorare,
in cui neppure l'eco fa seguito alle tue infinite domande,
scopri quanto siano labili i confini della mente,
quanto sia facile, per l'essere solitario,
perdersi nell'illusione
di uno stato di lucidità alterata.
E' qui,
in questo spazio di fragilità,
che riscopri il bisogno di interrompere un incedere sicuro,
il bisogno di inginocchiarti,
di riconoscere in quello straniero
che ora si sta avvicinando,
non più il volto scuro di una minaccia,
ma un essere umano,
uguale a te,
parte di te,
con lo stesso stupido orgoglio,
le stesse false debolezze,
le stesse paure e gli stessi desideri,
e la stessa, vera, urgenza di trovare un senso alla propria esistenza.
Rompi il muro,
tendigli la mano,
accetta di sollevare il tuo volto,
come il suo
segnato dalla stanchezza,
e riscopri la gioia di un contatto
che improvvisamente riporterà entrambi
alla comune matrice,
alla comune direzione da cui tutti proveniamo,
a cui tutti tendiamo,
unica vera oasi perenne nel cammino della vita.
martedì 25 febbraio 2014
lunedì 24 febbraio 2014
Tutto si mostra da sè
E rimango qui,

immobile,
lasciandomi impregnare da questa luce sottile
che bussa sulle palpebre,
accarezzata dal tepore di un sole primaverile
che attraversa ogni cellula.
Ciò che è fuori, prolungamento di quel che è dentro
e viceversa.
E' gioia immensa questa continuità!
Soverchiati i confini del cuore,
rotti gli argini del pensiero.
Tutto si mostra da sè.
E questi occhi, bagnati di lacrime,
non sono altro che il segno visibile
di un incontenibile traboccare di gratitudine.

immobile,
lasciandomi impregnare da questa luce sottile
che bussa sulle palpebre,
accarezzata dal tepore di un sole primaverile
che attraversa ogni cellula.
Ciò che è fuori, prolungamento di quel che è dentro
e viceversa.
E' gioia immensa questa continuità!
Soverchiati i confini del cuore,
rotti gli argini del pensiero.
Tutto si mostra da sè.
E questi occhi, bagnati di lacrime,
non sono altro che il segno visibile
di un incontenibile traboccare di gratitudine.
venerdì 21 febbraio 2014
Incontro
Sei arrivato nel tuo abito arancio,
mi hai accompagnato per strade nuove,
e fatto conoscere meravigliose persone.
Ed è stato bello camminarti a fianco,

sentendo il passo leggero,
provando la gioia di un incontro atteso.
Non so quel che ho detto,
quali pensieri sono riuscita ad articolare
nel breve spazio della parola.
Ricordo solo quel che avveniva dentro.
Attraversato un labirinto interiore,
mi sono trovata, in pochi attimi, alle soglie della mia vita.
E mentre lo sguardo si apriva,
ho scorto in mezzo al cielo blu
una grande, immensa luna,
dalla bianca luce,
che mi guardava benigna,
invitandomi a non aver paura
di incamminarmi
sul suo sentiero luminoso.
giovedì 13 febbraio 2014
Gocce: risveglio
Cade una goccia scura in fondo al cuore (non si sa da dove arrivi).
Facile diventar preda dei fantasmi che popolano la mente:
pensieri, emozioni, ricordi, sensazioni...

Alt!
li lascio scorrere,
come onde sulla sabbia.
Eccolo!
Lo sento di nuovo il contatto.
E la sento tutta la forza di quest'energia luminosa,
che mi attraversa,
che ci attraversa,
che oltrepassa i confini del corpo.
Non posso che spalancare gli occhi,
il cuore,
le braccia.
Gioisco.
Ed è irrefrenabile la voglia di condividere questa ritrovata unità:
punto di origine, di approdo e sostanza della vita.
domenica 9 febbraio 2014
Il violino

Sono un violino questa sera,
che suona le note acute di un triste assòlo.
Canto ciò che non si vede,
che resta fuori dal sipario e dall'orchestra.
Canto delle dita che tremano mentre mi suonano,
della bacchetta che taglia le corde,
del mento che si aggrappa al legno.
Canto la forza e la debolezza delle braccia che mi sostengono,
l'orgoglio e la tenerezza della spalla che mi accoglie.
Canto il bisogno di solitudine e il suo opposto.
Canto la fierezza e la fragilità,
le passioni e le contraddizioni dell'animo umano.
giovedì 6 febbraio 2014
Contemplazione
L'incanto,
la meraviglia,
lo stupore,
la gioia,
la fratellanza,
il coraggio.
Dove sono oggi queste dimensioni?
Le riscopro nei vostri volti,
amici miei,
compagni di viaggio,
laterne con cui cammino,
nella fiaccolata della vita.
Mi perdo a guardare i vostri volti,
mi incanta il vostro sguardo umano,
e mi riconosco in quella voglia di vivere intensamente,
di donare,
di procedere verso la meta,
aperti, anzi spalancati alla realtà,
a tutta la realtà,
con profondo rispetto,
con profonda umiltà.
la meraviglia,
lo stupore,
la gioia,
la fratellanza,
il coraggio.
Dove sono oggi queste dimensioni?
Le riscopro nei vostri volti,
amici miei,
compagni di viaggio,
laterne con cui cammino,
nella fiaccolata della vita.
Mi perdo a guardare i vostri volti,
mi incanta il vostro sguardo umano,
e mi riconosco in quella voglia di vivere intensamente,
di donare,
di procedere verso la meta,
aperti, anzi spalancati alla realtà,
a tutta la realtà,
con profondo rispetto,
con profonda umiltà.
lunedì 3 febbraio 2014
What matters
Il cuore è aperto come un ventaglio,
ma che senso ha,
se non riesce a smuovere l'aria?
Non conta sapersi innamorati,
conta amare.
Non conta sapersi generosi,
conta offrire.
ma che senso ha,
se non riesce a smuovere l'aria?
Non conta sapersi innamorati,
conta amare.
Non conta sapersi generosi,
conta offrire.
sabato 1 febbraio 2014
Sei
Sei l'aria che mi buca la carne,
il fremito che mi scuote,
il richiamo primordiale,
la vita che torna a pulsare!
il fremito che mi scuote,
il richiamo primordiale,
la vita che torna a pulsare!
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