Hai in mente quando ami l'inverno per il suo freddo pungente,
l'estate per il suo calore intenso,
la primavera per l'esplodere dei fiori
e l'autunno per la melanconia delle foglie che cadono?
E quanta più molteplicità porta dentro di sè un uomo,
rispetto a questa natura?
E io l'abbraccio tutta,
perchè tutta la amo
...e non saprei fare altrimenti.
martedì 24 marzo 2015
mercoledì 11 marzo 2015
Ri-trovarsi
Era tardi. Era buio. Neppure una stella in cielo. Nessun
alito di vento. Uno spazio riempito dal blu della notte.
Sally camminava. Il solo rumore dei suoi passi sull’asfalto
e dei pensieri – veloci, vorticosi, voraci - dentro la testa. Si strinse nella
giacca, per arginare quella corrente che la trascinava da dentro.
Forse risvegliare il
corpo l’avrebbe aiutata a tornare a sé.
Aveva bisogno di un contatto, di sentire
quella superficie ruvida sulla pelle, di sentirsi graffiare.
Aveva freddo e bisogno di protezione e non c’era altro al di
fuori di sé. Null’altro, se non quell’amara, triste nostalgia che in quei giorni
le piegava le gambe.
No. Non si sarebbe concessa alla morsa di quell’avido
predone. Non avrebbe lasciato che quell’ascia, che le aveva portato via parte del cuore, ora tornasse a farla a pezzi. Aveva bisogno di “tenersi
insieme”. Non poteva andare in frantumi. Pensò ai colori che emana il cristallo
quando il sole lo colpisce. Era a quella luce che aveva bisogno di ritornare.
Chiuse gli occhi, raggomitolandosi, e sentì posarsi due mani sulle tempie, due
invisibili mani, che portarono via tutto il peso dei pensieri, mentre
diffondevano un indescrivibile senso di pace, il senso di una presenza che non
l’avrebbe abbandonata mai.
lunedì 9 marzo 2015
Negli occhi dell'altro
Dialogo muto l'abisso di uno sguardo.
Più profondo della terra,
più liquido del mare,
più denso del palpabile.
Lama sottile,
che squarcia di netto la scorza del cuore.
M'inebrio del tuo traboccare.
Assetata,
pellegrina,
errante.
Occhio che uccide la fragile superficie,
ti cerco,
per sentirmi rinascere
da dentro,
insieme a te,
nel cuore del mondo.
Più profondo della terra,
più liquido del mare,
più denso del palpabile.
Lama sottile,
che squarcia di netto la scorza del cuore.
M'inebrio del tuo traboccare.
Assetata,
pellegrina,
errante.
Occhio che uccide la fragile superficie,
ti cerco,
per sentirmi rinascere
da dentro,
insieme a te,
nel cuore del mondo.
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