Ce l’hanno quasi fatta,
ce l’hanno quasi fatta a farci credere che basta uno stupido
oggetto, una posizione raggiunta a farci felici.
Ce l’hanno quasi fatta a renderci stupidi, contenti di
apparire perfetti, nei modi più conformi a quanto ritenuto meglio.
«Questa è la tua epoca. Questa è la tua società. Adeguati
e tutto sarà perfetto».
No grazie. Non mi adeguo.
Ci convivo, ma non mi adeguo.
C’è qualcosa che ribolle qua dentro. C’è qualcosa che non mi
lascia in pace.
C’è un serpente attorcigliato.
Insegnami ad ammansirlo,
aiutami a incantarlo,
perché possa sollevarsi in tutto il suo splendore.
«Da quanti anni è lì?»
Forse 3, forse 3 mila…che cosa importa?
So solo che è adesso, il momento in cui chiede di alzare
la testa.
Incantalo con il Tuo flauto magico,
incantalo ancora,
perché quella melodia ha un fascino misterioso e profondo:
unica vibrazione sottile, in mezzo a tanti suoni rozzi.
Tu fai musica, nella mia anima,
e lui si scioglie.
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